L’evoluzione perfetta
14 giugno 2024
Chi considera l’Alfa Romeo 75 l’ultima vera auto prodotta dalla casa automobilistica del Biscione? Ecco le caratteristiche di questo iconico modello.
L’Alfa Romeo 75, lanciata nel 1985 per festeggiare i 75 anni della storica casa automobilistica, è un’auto che incarna passione e audacia. Con il suo design inconfondibile e il carattere grintoso, ha lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati. Questa berlina, prodotta fino al 1992, è molto più di un semplice veicolo: è un simbolo di stile italiano e prestazioni esaltanti. Ancora oggi, l’Alfa Romeo 75 evoca ricordi di emozionanti avventure su strada, confermandosi una leggenda intramontabile.
Mario Fontana, direttore della rivista Profumo di Alfa e caro amico del Museo, ha qualcosa di molto importante da dire a riguardo: lo leggiamo insieme?
Per molti è l’ultima “vera” Alfa Romeo, parliamo della 75 e nello specifico della Turbo Evoluzione, vettura che negli Anni Ottanta ha dato del filo da torcere in pista a tante tedesche. La vettura che presentiamo in questo servizio fa parte della collezione del Museo Fratelli Cozzi ed è una conservata senza nessuna elaborazione, ma che ci fa capire perché dei 500 modelli prodotti, tutti furono venduti nel giro di pochi mesi, e oggi è un oggetto del desiderio di molti collezionisti.
Caccia alle tedesche
L’Alfa Romeo e le corse automobilistiche sono sempre state inseparabili. A partire dalla sua fondazione per la Casa del Portello, andare il più veloce possibile, ma soprattutto più veloce della concorrenza, è stata la filosofia aziendale. Così quando BMW presentò la Serie 3 nel 1982 in Alfa cominciarono le grandi manovre per il contrattacco. Grandi manovre un po’ azzoppate perché in quel periodo storico ad Arese non si navigava in buone acque dal punto di vista economico e finanziario, tant’è che il progetto della futura 75 prese il via basandosi sulla piattaforma della Giulietta, di cui mantiene il pianale e le portiere, ma con un profondo restyling dal punto di vista dell’estetica. In onore ai canoni dell’epoca la linea della nuova 75 era fortemente a cuneo, molto sportiva, anche se manteneva le 4 porte e una buona abitabilità interna. La parentela con la Giulietta le consentiva di avere una buona distribuzione dei pesi anteriore-posteriore che le garantiva una precisione di guida degna delle sue antenate e il motore 1.8 le forniva la potenza sufficiente per rintuzzare le velleità teutoniche. Fu presentata nel 1985 in occasione del 75mo anniversario dell’Alfa Romeo e tutto sembrava filare per il verso giusto, le vendite andavano bene e, complice anche il passaggio al gruppo Fiat dell’anno successivo, convinse la dirigenza che fosse ora di ritornare al mondo delle corse.
Arriva il turbo
Nel listino Alfa Romeo esisteva già una versione turbo della 75, la 1.8, ma non era stata progettata per mostrare i “muscoli”. Nessuno si girava vedendola passare per strada, sembrava una normale berlina, tutto il contrario della vecchia GTV6 2.5 che aveva calcato le piste fino ad allora. Ecco allora la nascita della 75 Turbo Evoluzione, che debuttò nel 1987 nel neonato FIA WTCC (FIA World Touring Car Championship), conosciuto anche come Campionato Mondiale Turismo. Le regole di questo campionato prevedevano la produzione di un minimo di 500 esemplari per poter far gareggiare le vetture nel WTCC, inoltre, per le vetture dotate di turbocompressore, veniva applicata una regola per bilanciare le potenze con i motori aspirati da 3 litri. Questa formula era un fattore di moltiplicazione assegnato dalla FIA di 1,7, cioè si potevano utilizzare solo motori con una cilindrata massima di 1762 cc per non superare il limite di 3000 cc. Però il motore della 75 Turbo 1.8 di serie del 1986 aveva una cilindrata di 1779 cc. e, per superare il problema, in Alfa Romeo ridussero l’alesaggio del cilindro di 0,4 mm così da raggiungere l’obiettivo di diminuzione della cilindrata pari a 1762 cc. Questo intervento rese le pareti dei cilindri più spesse rendendo il blocco motore più resistente e consentendo una più facile messa a punto. La potenza, dopo queste modifiche, non differiva dalla normale 75 Turbo 1.8 di serie, cioè 155 CV a 5.800 giri/min, che grazie alle appendici aerodinamiche le consentivano di toccare i 220 km/h, ma quella era solo la base per creare una vettura da competizione.
Look aggressivo
Il colore? Solo uno: Rosso Alfa Pastello A.R. 555. I cerchi? Anche loro rossi da 15 pollici, come le minigonne e gli spoiler: impossibile non notarla. Mentre l’abitacolo era molto raffinato, da vettura di lusso. Un controsenso? No, perché i 500 esemplari della 75 Evoluzione furono assemblati per poi, in buona parte, essere consegnati nelle mani dei team che avrebbero pensato alle trasformazioni per le competizioni sostituendo completamente l’allestimento di serie, come i primi 6 esemplari preparati da Alfa Corse (il reparto che aveva sostituito l’Autodelta) e poi affidati ai piloti ufficiali Alfa Romeo. A quei tempi le soluzioni di controllo elettroniche non esistevano ma sulla 75 Evoluzione la base tecnica c’era tutta, anzi di più, così cominciarono a vedere modelli macinare chilometri spinti da 200, 280 per arrivare sino a 480 CV per le vetture ufficiali.
Testo e foto di Mario Fontana