STUDENTI

Davide Cauteruccio

Fabio Fregosi

TUTOR SCUOLA

Prof.ssa Mariangela Rececconi

TUTOR MUSEO

Elisabetta Cozzi

Obiettivo

Il progetto prevede di stimolare l’attenzione dei giovani studenti alle tematiche connesse al mondo della finanza e imprenditoriale attraverso la testimonianza diretta di manager bancari e imprenditori locali permettendo di:

  • Coniugare il mondo della scuola col mondo del lavoro
  • Stimolare l’interesse degli studenti
  • Aiutare gli studenti ad effettuare una scelta futura più consapevole
  • Potenziare le capacità di apprendimento permanente degli studenti

 

Risultato

Grazie a questo progetto gli studenti hanno potuto:

  • Conoscere le realtà produttive di eccellenza del territorio;
  • Svolgere attività di analisi delle competenze richieste dalle imprese allo scopo di favorire la rispondenza della programmazione didattica delle scuole alla domanda professionale;
  • Promuovere la realizzazione di esperienze formative progettate congiuntamente da aziende e scuole;
  • Realizzare un’esperienza formativa innovativa orientata allo sviluppo delle competenze finanziarie e imprenditoriali;
  • Sensibilizzare al valore del patrimonio storico- culturale e industriale del territorio.

Attività

Stage presso il Museo di due studenti

%

Completamento progetto

Giorni di stage

Alunni coinvolti

Documenti realizzati

Davide Cauteruccio

 

E

Dal 15/01 al 03/02 ho avuto il piacere di fare un’esperienza nuova per me, ho provato direttamente sulla mia pelle un’avventura lavorativa, che seppur relativamente breve per me è valsa tutto quello che attualmente so in ambito di lavoro: L’Alternanza Scuola-Lavoro.

La mia alternanza si è svolta al Museo Fratelli Cozzi di Legnano. Inizialmente ero molto scettico, pareva un normalissimo museo, e conoscendo me stesso sapevo di non essere il tipo per lavori di quel tipo, anche se tutto a questi livelli ti forma un pensiero (avrei comunque accettato qualsiasi cosa) ma per pura fortuna ho avuto il piacere di ricredermi, cosa che capita davvero pochissime soprattutto in situazioni come queste.
Il Museo Fratelli Cozzi NON È un museo, è un magnifico insieme di persone, di pensieri, di caratteri e di modi di oltrepassare ostacoli, che si prestano ad un obiettivo in comune: Raccontare una Storia. *Raccontare una storia vissuta dal Dr. Pietro Cozzi, ritengo che quelle macchine tenute in un magnifico stato, in un posto esemplare, nel quale si potrebbe quasi decidere di sposarsi, (e non lo dico per scherzo) rappresentino più di una icona o di un nome, esse rappresentano l’essenza della vita vista da parte di un Alfista. Le parole che il Dr. Pietro Cozzi aveva per i vari esemplari di auto mi fecero venire la pelle d’oca, parlava delle macchine da lui custodite nel tempo (con estrema lungimiranza nel farlo) come se fossero suoi vecchi amici, motivo per il quale sapeva tutto di esse, quella capacità di parlare di qualcosa che si sviluppa solo quando la cosa stessa ti prende da dentro, quando diventa ragione di vita. Parlerei ore ed ore di tutte le magnifiche sensazioni che quel sublime posto mi ha regalato, ma mi è rimasto qualcosa in più oltre a questi magnifici ricordi, ho avuto l’onore di conoscere anche l’aspetto aziendale, quello che permette al tuo Diamante (in questo caso il Museo) di risplendere davanti agli occhi di più gente possibile (i clienti). È proprio la parte Aziendale che mi ha lasciato impresso alcune informazioni che in un futuro non troppo lontano saranno utili a me, sia come persona sia come lavoratore, l’avere affianco persone come la Dr. Elisabetta Cozzi e la Dr. Laura Defendi mi ha permesso di avere due grandi mentori che ho associato subito al tipo di persona che sarei dovuto diventare per dare il meglio in questo ambito, per essere utile all’azienda. Concretamente mi sono rimaste cose che difficilmente avrei sviluppato a scuola sui libri, non perché la scuola sia inferiore ma semplicemente per il fatto che si agisce in modo quasi opposto, da una parte la teoria, dall’altra la pratica.
Ho sviluppato:

1) Responsabilità, imparando dai miei errori infatti ho capito quanto possano essere importanti anche mansioni che a prima vista sembrino “secondarie”.

2) Ho imparato che le piccole cose fanno la differenza, anche una semplice regola, è lì per essere rispettata e questo aiuta ad avere una prestazione sul lavoro decisamente migliore.

3) Lavorare come gruppo, avendo anche potenzialità magari inferiori rispetto ad altri si possono comunque ottenere risultati maggiori facendo le cose con sinergia.

La lista delle persone da ringraziare è davvero lunga, il Museo Fratelli Cozzi per la magnifica occasione che ci ha dato e tutti i dipendenti che ci hanno aiutato, la Dr. Elisabetta Cozzi, la Dr. Laura Defendi, e l’attrazione numero uno: il Dr. Pietro Cozzi.
Perché è più di un Museo.

Fabio Fregosi

E

In occasione del progetto “alternanza scuola/ lavoro”.il mio istituto mi ha offerto l’opportuità di lavorare presso il MUSEO FRATELLI COZZI , di Legnano, per tre settimane: dal 15/01/18 al 03/02/18.

Ho colto questa occasione con grande entusiasmo ed anche, inizialmente, con un po’ di ansia e timore: era la mia prima vera esperienza nel mondo reale del lavoro, che mi avrebbe insegnato gli obblighi e i doveri di un lavoratore !

Ed invece, non si è limitata a questo: penso che per me questa sia stata un’esperienza fondamentale per la mia formazione, perché mi ha consentito:

  • Di avere una conoscenza diretta di cosa vuol dire lavorare nell’ambito di un Museo (il lavoro di studio, raccolta di informazioni e catalogazione, nonché marketing e pubblicità, che sta “dietro” a quello che i visitatori vedono)

  • Di conoscere da vicino, anzi da dentro, la storia di una grande azienda italiana del Made in Italy e di conseguenza anche un pezzo di storia del nostro Paese.

  • Di capire dal Dr.Pietro Cozzi e dalla Dr.ssa Elisabetta Sua figlia, che la passione con cui si svolge un lavoro lo rende migliore per sé ed anche per chi ne beneficia

  • Di capire l’importanza delle “dinamiche” professionali ed organizzative che esistono all’interno di un ambiente di lavoro, dei “ruoli” differenti, ma anche che il lavoro di squadra è poi quello vincente.

  • Di imparare a rispettare le regole e i ruoli, a responsabilizzarsi al massimo, anche se su mansioni minime, dando il massimo della concentrazione e tirando fuori il proprio spirito di collaborazione ( coi colleghi/catering ecc.)

  • Mi ha consentito di relazionarmi con gli “esterni”, accogliendo sia visitatori del Museo, che, in occasione di due grandi eventi che si sono svolti proprio in quel periodo, anche con altri ospiti

  • Di esporre la storia di un’auto ( la mia preferita tra l’altro) a dei visitatori stranieri, consentendomi di utilizzare un po’ della lingua inglese imparata a scuola, ed in un’altra occasione, con la visita di alcuni studenti post diploma, di aiutare con la proiezione delle slides, e nel giorno di apertura al pubblico del Museo, di vigilare sulle autovetture esposte, oltre che gestire la regolazione della diffusione della musica durante la presentazione.

Insomma, un’esperienza PREZIOSA.

Voglio quindi approfittare di questa relazione per esprimere la mia gratitudine a tutte le persone che mi hanno permesso di viverla: la Dr.ssa Elisabetta Cozzi, la Dr.ssa Laura Defendi e il Dr. Pietro Cozzi, che all’età di 83 anni è la dimostrazione vivente che la passione e la “ voglia di mettersi in gioco” ti mantengono giovane “dentro”.

Grazie a tutti, anche alle mie tutor scolastiche Prof.ssa Angela di Marzio e Prof.ssa Isabella Rezzonico.

I documenti prodotti dagli studenti

Supporto organizzazione eventi

Archiviazione Libretti uso e manutenzione

Commento del responsabile del Museo

I ragazzi hanno dimostrato interesse per l’attività lavorativa, voglia di imparare e fattiva collaborazione in tutti i progetti a loro affidati, inserendosi adeguatamente nella realtà aziendale.

Partecipando ad incontri ed eventi al Museo hanno interagito in modo adeguato con ospiti, pubblico e staff.

Hanno prodotto un breve testo in inglese dedicato alla nostra Alfa 155 (record di velocità), pezzo unico al mondo, che poi hanno esposto al titolare di un prestigioso blog americano, in visita al Museo.

Hanno collaborato con l’archivista del Museo, con un’attività utile alla digitalizzazione di documenti ed oggetti del Cozzi-Lab ( di seguito il commento specifico della responsabile dell’archiviazione).

Elisabetta Cozzi

Commento del responsabile dell’archivio

Fabio e Davide si sono occupati, per la parte che riguarda il Museo, di due lavori in particolare: la digitalizzazione dei manuali d’uso e manutenzione e la realizzazione di fotografie dei modellini delle automobili e dei prodotti di merchandising esposti nel CozziLab.
Per quanto riguarda la digitalizzazione dei manuali d’uso e manutenzione hanno, in un primo momento, provveduto a digitalizzare le singole copertine dei manuali (per un tot. di 165 copertine), salvandole in formato immagine jpg. Questo lavoro è servito per collegare l’immagine alla scheda catalografica dei manuali all’interno del software d’archiviazione e per un futuro utilizzo nel sito internet. Successivamente hanno iniziato a digitalizzare per intero i diversi manuali al fine della conservazione.
Il secondo lavoro ha riguardato la realizzazione di fotografie dei modellini delle auto e dei prodotti di merchandising, sempre con lo stesso obiettivo di collegare, in un secondo momento, la fotografia alla scheda d’inventariazione. In particolare, per quanto riguarda i modellini delle auto non recanti l’indicazione di modello o di anno, tramite l’ausilio del volume “Mini Alfa del XX secolo” di Tiziano Gallinella, sono riusciti a risalire alle informazioni mancanti.
Fabio e Davide si sono dimostrati molto collaborativi, hanno rispettato gli incarichi affidati con correttezza e precisione. Di fronte a eventuali difficoltà hanno chiesto delucidazione in modo tempestivo e rispettoso. Hanno dato prova di buone abilità informatiche e di ricerca, nonché organizzative e buone capacità relazionali.

Marta Bianchi