Donne e motori in tour 2025

Donne e motori 

Maria Leitner, Maria Letizia Giorgetti e Himara Bottini: le protagoniste di aprile

Aprile 2025

RITA PAPARELLA

Ingegnere nucleare, PhD in fisica delle particelle. Giornalista pubblicista e consulente tecnico in progetti industriali di innovazione e R&D

Se è la tua prima volta qui, benvenuta/benvenuto!  

“Donne e Motori? Gioie e basta” è il progetto fotografico del Museo Fratelli Cozzi che sfida i pregiudizi di genere, raccontando la forza di 40 donne attraverso gli scatti di Camilla Albertini. La terza edizione celebra la sorellanza, per superare gli stereotipi sulla solidarietà femminile. 

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Come ogni mese, vi accompagniamo alla scoperta delle donne protagoniste e dei luoghi che hanno ospitato e ospiteranno la mostra e il progetto. 

Maria Leitner: foto d’archivio con i grandi piloti tra cui Prost e Senna

Maria Leitner: preparazione e studio fanno la differenza 

Caporedattore centrale Rai Tg2. Conduttore, autore, coordinatore Tg2 Motori. Già inviata in Formula 1 a TMC. Autrice del libro l’arte di guidare con Miki Biasion. Ambasciatrice WFP. 

Maria Leitner non ha mai scelto la strada più facile o scontata. Già da bambina, a Pordenone, non ci sono bambole nella sua stanza, ma un trenino elettrico: simbolo di libertà, movimento e scoperta. A 14 anni prende confidenza con il volante della vecchia Fiat 500 di famiglia, soltanto nel giardino di casa e a seguito di un patto con il papà che non intende acquistarle il motorino. La scintilla per i motori è già accesa e non si spegnerà mai.  

La sua formazione in Comunicazione all’IULM, le gare da copilota, la vittoria al Rally di Monza nel 1988: tutto nasce da una sola fonte, la passione. Un sentimento che la porta ad entrare in un mondo dominato dagli uomini, quello del giornalismo sportivo motoristico, con una naturalezza che sorprende tutti. Quando nel 1990 Telemontecarlo la chiama per condurre un programma sulla Formula 1, Maria è la prima donna in Italia.  

 “Non avevo mai fatto una diretta, ero spaesata”.  Ma lo rimarrà per poco, perché l’apprendimento sul campo, la curiosità costante, lo studio e la voglia di dimostrare che non è lì per “fare presenza”, fanno la differenza. In jeans e maglioni larghi, cerca di nascondere il proprio corpo per dare valore a ciò che davvero conta per lei e per la sua carriera, i contenuti. 

Maria arrivava sempre per prima ai box, ascolta i meccanici, parla con i piloti, impara ogni giorno. “Quando hanno capito che facevo sul serio, hanno cominciato a rispettarmi”.  Alcuni colleghi di altre reti la osteggiano, ma i piloti, anche i più celebri, riconoscono il suo valore. 

Con il tempo, quella stessa professionalità la porta in RAI, fino alla corrispondenza da New York. Sempre con lo stesso stile: lavorare, ascoltare, approfondire, anche quando le dinamiche aziendali, ancora oggi dominate da logiche maschili, le negano ruoli decisionali.  

Ci sono pochissime donne in Rai in ruoli di reale potere ed è un’occasione persa”, sottolinea. Non si tratta di rivendicare uno spazio per il semplice fatto di essere donna, ma perché competenza e passione dovrebbero essere gli unici criteri di valutazione. 

Il mondo della comunicazione è cambiato, la velocità ha preso il posto dell’approfondimento. Ma per una carriera duratura serve dedizione. “Chi cerca scorciatoie è una meteora. La credibilità, invece, resta”. 

Maria è un punto di riferimento nel settore, grazie alla sua attitudine, alle sue conoscenze, alla capacità di trasmetterle con naturalezza a chiunque, all’autenticità con cui lo ha sempre fatto. Come nei rally, anche nel giornalismo servono concentrazione, tenacia e uno sguardo sull’orizzonte, lasciando la polvere del pregiudizio alle proprie spalle. 

Maria Leitner, primo piano

Maria Leitner, foto backstage Tg2 motori

Himara Bottini: le gare di regolarità raccontate con la grinta di una partecipante 

Imprenditrice titolare di Bottini1946, azienda di famiglia attiva da tre generazioni nel settore delle auto classiche e da collezione. 

Nel mondo delle auto d’epoca, fatto di officine, motori rombanti e restauri meticolosi, la figura di Himara Bottini si distingue per passione, resilienza e visione. Contitolare della Carrozzeria Bottini 1946 a San Giorgio su Legnano, officina storica fondata dal nonno Arturo, ex artigiano della Zagato, Himara incarna la complessità di essere donna in un settore tradizionalmente maschile. 

Cresciuta tra le auto, il rumore dei motori e l’odore di olio e vernice, Himara respira fin da bambina l’amore per il restauro delle auto storiche. Eppure, il suo percorso non è immediato: laureata e inizialmente orientata verso il giornalismo, si scontra con una realtà editoriale difficile e precaria. Nel 2013 decide di affiancare il padre Pierluigi in officina, senza però abbandonare del tutto la scrittura, collaborando con riviste specializzate come Ruoteclassiche. 

Nelle gare di regolarità, come la Mille Miglia e il Gran Premio Nuvolari, Himara trova una nuova dimensione, raccontando il mondo delle auto storiche dall’interno, con la grinta di una partecipante. La sua presenza, giovane, fresca e competente, porta una ventata di novità, tracciando una strada quasi inesistente per le donne nel settore. 

Ma farsi spazio non è semplice. «Essere donna è penalizzante: si ritiene che certe fatiche fisiche non siano cose da donna», racconta. Spesso sottovalutata, Himara deve dimostrare più volte il proprio valore, combattendo contro pregiudizi invisibili. Un dubbio l’accompagna: essere scelta per competenza o per la sua presenza femminile? Nonostante tutto, prosegue con determinazione, consapevole che il cambiamento reale arriverà solo con una nuova generazione di menti più aperte. 

Dal 2024 è titolare dell’azienda e lavora a una riorganizzazione più moderna ed efficiente della carrozzeria, pur rispettando la sua storicità. Sogna di automatizzare la gestione, archiviare digitalmente i ricambi, creare eventi che avvicinino appassionati vecchi e nuovi, come il Christmas Coffee, appuntamento conviviale nato quasi per gioco. 

Nonostante le difficoltà, Himara continua a mantenere saldi i valori trasmessi dalla madre: educazione, rispetto, determinazione, in un mondo in cui le donne meccaniche, restauratrici e driver sono ancora rare. 

Himara Bottini

Himara Bottini

Maria Letizia Giorgetti: una vita tra economia e impegno, per l’emancipazione femminile e lo sviluppo di politiche industriali efficaci 

Professoressa Associata in Economia Applicata, Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi, UNIMI. Comitato Scientifico Women&Tech. 

Maria Letizia incarna un esempio emblematico di impegno nell’emancipazione femminile nel campo dell’economia industriale. Il suo percorso accademico e professionale è segnato da scelte audaci e da una costante ricerca dell’eccellenza.  

Dopo aver completato gli studi a Pisa, Maria Letizia prosegue la sua formazione con un dottorato presso la Scuola Superiore Sant’Anna e un periodo di ricerca post-doc alla London School of Economics. Queste esperienze le permettono di acquisire una solida preparazione in economia industriale, disciplina nella quale è attualmente professoressa associata presso l’Università degli Studi di Milano.   

Operando in settori tradizionalmente dominati da figure maschili, come l’economia industriale e le politiche pubbliche, Maria Letizia affronta e supera numerose sfide. Ha lavorato come consulente per il Parlamento Europeo sulle politiche industriali ed è stata selezionata, durante il Governo Draghi, tra i dieci esperti di politica industriale al Ministero dello Sviluppo Economico (ora MIMIT). In quell’occasione, si focalizza sulle politiche industriali legate alle transizioni digitali e al loro impatto sulle performance aziendali. In collaborazione con altri colleghi e ricercatori dell’ISTAT, lavora ad uno studio che valuta l’influenza dell’adozione di tecnologie digitali, come la robotica, sulle performance delle imprese. I risultati indicano che l’impatto è più significativo nelle aziende con un livello iniziale di digitalizzazione inferiore. Questo suggerisce che le imprese più grandi potrebbero trarre maggiori benefici da una transizione verso l’Industria 5.0, integrando formazione e innovazione tecnologica.  

Convinta dell’importanza di un dialogo sinergico tra università, imprese e istituzioni, Maria Letizia promuove l’integrazione tra questi ambiti per sviluppare strategie industriali ottimali e veicolando il suo impegno nel connettere teoria e pratica.  

Nel 2022, partecipa come testimonial al progetto Prime Minister, una scuola di politica per giovani donne, sottolineando l’importanza di credere nei propri valori e di non lasciarsi influenzare negativamente dagli altri. Come membro attivo di Women&Tech® – Associazione Donne e Tecnologie, contribuisce a iniziative volte a incoraggiare la presenza femminile nei settori scientifici e tecnologici. Crede fermamente che le giovani donne debbano essere incentivate a diventare esperte in settori spesso considerati di dominio maschile, promuovendo una collaborazione armoniosa tra uomini e donne.  

Attualmente con alcuni docenti del Politecnico di Milano e Fabbrica Intelligente Lombardia analizza gli ecosistemi industriali della regione, cercando di individuare le filiere produttive ed i distretti monosettoriali. Questo lavoro mira a valorizzare i punti di forza del Made in Italy, che spaziano da settori ad alto investimento in R&D a quelli con investimenti più contenuti.  

“La crescita delle imprese dovrebbe essere guidata internamente attraverso la formazione del personale, promuovendo azioni di filiera che facilitino l’innovazione digitale e sostenibile, sia a livello nazionale che europeo. Tali politiche possano trovare consenso trasversale, indipendentemente dall’orientamento politico, soprattutto in relazione alla transizione 5.0.”   

Attualmente, Maria Letizia è impegnata nel lancio di un master presso l’Università degli Studi di Milano sull’impatto delle transizioni digitali sulle catene del valore globale. Questo progetto, realizzato in collaborazione con Banca Mediolanum e Codacons, mira a formare esperti in business innovation in vari settori, sottolineando ancora una volta l’importanza della formazione e dell’innovazione nel panorama economico contemporaneo, grazie alla sinergia tra accademia, imprese ed istituzioni.   

Maria Letizia Giorgetti (a destra) con Tiziana Vallone nello scatto di Camilla Albertini realizzato per la III edizione della mostra fotografica “Donne e motori? Gioie e basta”